QUANDO IL VESPA CLUB D’ITALIA FU CAMPIONE NAZIONALE DI REGOLARITA’ (seconda parte)
Dopo lo Scudo del Sud, il “Trofeo F.M.I.” 1951 di regolarità prosegue con le successive prove valide per l’assegnazione del titolo nazionale. La seconda in programma è il “Trofeo dei Due Mari”, un impegnativo percorso che parte da San Remo, arriva a Trieste e torna al punto di partenza. Il tutto per oltre 1.600 chilometri, da correre nell’arco di due giorni, con l’andata il 23 giugno, una giornata di riposo e ritorno il 25. Sono nove le Vespa iscritte (Biasci, Cau, Granchi, Merlo, Nesti, Opessi, Romano, Riva, Vivaldi – esattamente la squadra che poi disputerà la “Sei Giorni” a Varese, con l’aggiunta di Dino Mazzoncini), tutte giungono al traguardo: l’unica che accusa un punto di penalizzazione è quella di Pierino Opessi. La formazione composta da Granchi, Nesti e Vivaldi si aggiudica la classifica per industrie, mentre quella con Biasci, Riva e Romano si impone in quella per club.
Non rimane che la terza prova, la “Coppa Vischia” a Città di Castello il 15-16 agosto, tre tappe (360, 280 e 120 chilometri, quest’ultima in notturna) con lo stesso senatore Carlo Vischia a premiare i vincitori: sono sette i vespisti (Biasci, Cau, Fassorra, Granchi, Merlo, Nesti, Romano, Riva) che giungono al primo posto a pari merito, due le squadre che ottengono il massimo risultato (Biasci, Riva, Romano nella prima, Fassorra, Merlo e Cau nella seconda). E’ lo snodo fondamentale della stagione: con questa affermazione, le Vespa Piaggio ottengono la possibilità di partecipare alla “Sei Giorni Internazionale”, nella quale otterranno lo storico risultato con nove medaglie d’oro individuali ed una a squadre. Tutti gli avversari si arrendono: lo strapotere – tecnico e organizzativo – di Piaggio è evidente grazie a un eccezionale lavoro di squadra, dove ognuno gioca per il marchio. A fine stagione, nella riunione della Giunta Esecutiva della F.M.I. del 3-4 novembre a Milano, la proclamazione ufficiale: Piaggio conquista il Trofeo per le industrie, il Vespa Club d’Italia quello per i club.
Nel 1952 l’Azienda Piaggio è già uscita ufficialmente dalle competizioni agonistiche, ma sotto le insegne del Vespa Club d’Italia continua a partecipare alle più importanti prove di regolarità per proseguire l’opera di propaganda a livello nazionale. Il calendario della stagione prevede cinque tappe: il tradizionale “Scudo del Sud” in apertura (2.484 chilometri), “Valli Bergamasche” l’1-2 giugno (760 chilometri), “Trifoglio della Toscana” il 20 giugno (1.391 chilometri), “Due giorni di Roma” il 12-13 luglio (850 chilometri) e il “Giro della Lucania” il 16 agosto (670 chilometri).
Lo “Scudo del Sud” – della durata di sei giorni, dal 6 all’11 maggio – vede alla partenza dieci Vespa (Biasci, Cau, Cipolli, Fassorra, Granchi, Merlo, Monti, Nesti, Opessi, Vivaldi), ma per i nostri portacolori sono giornate d’inferno: Cau e Granchi vengono squalificati, riammessi e poi ancora squalificati nel giro di una notte per aver sbagliato percorso a causa di una errata segnalazione; Monti, lungo una discesa, viene colpito da un sasso staccatosi dalla montagna e cade a terra, per fortuna senza conseguenze; Biasci viene colto da un improvviso malore subito dopo la partenza della terza frazione, ma per fortuna riesce a riprendersi e proseguire; Nesti deve cambiare la candela addirittura tre volte nel corso della medesima tappa, pure Merlo e Fassorra non sono indenni da guai meccanici. Solo cinque Vespa giungono al traguardo senza penalità (Biasci, Merlo, Nesti, Monti, Vivaldi), Cipolli chiude con un punto, Opessi con 5, Fassorra con 18. Proprio la squadra C, con questi ultimi tre componenti, vince la classifica a squadre, mentre le altre due terminano al quarto posto ex-aequo con 330 punti.
Alla Valli Bergamasche decimo posto assoluto per Monti e affermazione globale di squadra (primo posto alla squadra B, terzo e quarto per la C e la A), risultato che rafforza la posizione in classifica prima della gara con base a Firenze, dove le Vespa ottengono un secondo e un quarto posto nonostante una prestazione generale non esaltante. La Due Giorni Motociclistica romana conferma la posizione di vertice (vittoria con la squadra A composta da Cau, Biasci e Monti), e infine la “IV Coppa d’Autunno” a Melfi sancisce il secondo successo del Vespa Club d’Italia nel Campionato di categoria. Due allori poco celebrati ma che entrano a pieno titolo nella storia della nostra Associazione.
Alessandro Lanzarini
Nella foto, i piloti Vespa schierati per lo “Scudo del Sud” 1952: da sinistra Alberto Vivaldi, Carlo Merlo, Giuseppe Cau, Natale Biasci, Ivo Granchi, Ferdinando Nesti, Franco Cipolli, Florio Monti e Argo Fassorra. Manca Pierino Opessi, pure lui presente alla gara.